sindrome da “dumping”

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definizione

Disturbo funzionale che si sviluppa come conseguenza di interventi di gastro-resezione, gastrectomia o come effetto della chirurgia bariatrica (by-pass gastrico): la riduzione della capacità contenitiva dello stomaco provoca un passaggio troppo repentino del cibo nel duodeno, dovuto al fatto che viene praticamente “scaricato” per ridurre la pressione gastrica, innescando un’ampia varietà di sintomi; letteralmente ”sindrome da svuotamento”, dal verbo inglese to dump (→ scaricare).

descrizione – classificazione

Esistono due tipologie di questo quadro clinico gastro-intestinale, ovvero una forma ad insorgenza precoce o una manifestazione comparsa tardiva.

Nel quadro clinico a insorgenza precoce, la sindrome si manifesta poche decine di minuti dopo il pasto, attraverso sintomi che possono essere considerati l’espressione di una distonia neuro-vegetativa, dipendente dal rapido arrivo del cibo indigesto nel tenue: a causa della sua osmolarità, richiama rapidamente acqua nel lume intestinale, per permetterne la diluizione, con conseguente massiccia inondazione del digiuno e distensione dell’anse intestinali; ne conseguono una serie di riflessi locali quali nausea e vomito, tensione epigastrica e bloating, crampi e coliche dolorose, diarrea osmotica associati a sintomi sistemici come l’ipovolemia con presenza di ipotensione, accompagnati da sintomi  sistemici quali iperidrosi, vertigine e tendenza alla lipotimia, cardiopalmo e tachicardia, astenia, sensazione di calore o, all’opposto, freddo e tremori.

Nella forma a insorgenza tardiva, le manifestazioni compaiono due o tre ore dopo i pasti, con sintomi tipici dell’ipoglicemia, provocati dall’aumento dell’insulina, secreta come conseguenza del rapido passaggio nell’intestino di cibi ricchi di zucchero: spesso i sintomi ipoglicemici sono accompagnati da confusione e obnubilamento del sensorio, tendenza alla sincope, associati alle manifestazioni tipiche della fase ad insorgenza precoce.

eziopatogenesi – possibile supporto

Sia la sintomatologia, sia i visceri coinvolti, suggeriscono che la sindrome sia relazionata all’interessamento del muscolo diaframma e, soprattutto, del nervo vago, con consente ripercussioni sul rachide cervicale e sull’area sub-occipitale, situazione che innesca un circolo vizioso per l’insorgenza di fenomeni assimilabili alla facilitazione segmentale.

Grazie alle tecniche offerte dal Cranio-Sacral Repatterning® e dalla Kinesiologia Transazionale®, è possibile intervenire sulle manifestazioni neuro-vegetative tipiche della sindrome da dumping: favorendo il ripristino delle condizioni di equilibrio del sistema nervoso autonomo, è possibile ridurre l’ipereccitabilità neuronale responsabile del quadro clinico.

Le tecniche finalizzate alla liberazione dell’area sub-occipitale, evitano che si inneschi un loop in grado di mantenere la situazione disfunzionale a prescindere dal dumping, riducendo l’effetto organico che tale svuotamento può causare.

Una corretta valutazione multidimensionale può evidenziare la necessità, in alcuni casi, di integrare il supporto terapeutico offerto dall’intervento sulle componenti strutturali alla base dello squilibrio con un sostegno emozionale o con un aiuto mirato a ridurre gli effetti che le tecniche bariatriche possono aver indotto da un punto di vista digestivo: non di rado la massiccia riduzione della sacca gastrica (o addirittura il by-pass della stessa) possono essere responsabili non solo di carenze nutrizionali, ma creare quadri di dispepsia corresponsabili della sindrome da dumping.

L’utilizzo di nutraceutici mirati o integratori alimentari funzionali, volti a migliorare il processo digestivo e ridurre lo stato infiammatorio che tale condizione può generare, come ad esempio preparati a base enzimatica come il Total Enzymes o il Pro-En-Zyme, in grado di ottimizzare il carico osmolare e migliorare il processo digestivo, riducendo i processi infiammatori ed allergici che spesso sono la possibile causa di M.I.C.I., S.I.B.O. o sindrome dell’Intestino Irritabile che si sviluppano come conseguenza di questi interventi.

Ovviamente il professionista del ben-essere non potrà esimersi dal prendere in considerazione anche il possibile “toxic burden” che si genera come conseguenza dell’alterazione dell’ambiente gastro-intestinale, dei processi infiammatori cronici di basso grado ed alle possibili disbiosi: l’insorgenza di possibili “metabolic overcharge”, che possono interessare le vie di detossicazione epatica, può essere considerata, non di rado, una causa determinante o un fattore scatenante l’insorgenza di malesseri e manifestazioni aspecifiche diffuse, che possono divenire fortemente limitanti sulla qualità di vita di chi soffre di questi squilibri: Total Alpha Lipoic Acid, Total Liver D-Tox, Total Mitochondria, Total Lipotrophic e sono solo alcuni fra i prodotti che il professionista può suggerire dopo un’attenta analisi del quadro clinico, delle eventuali carenze nutrizionali o funzionali e delle possibili intolleranze alimentari.

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