ipoglicemia

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definizione

Abbassamento della glicemia al di sotto dei valori normali (set point omeostatico), ovvero un basso livello di zuccheri (glucosio) nel sangue, che può causare, se prolungato, uno stato patologico; dal greco greco υπογλυκαιμία, composto di ipo- e glicemia.

L’ipoglicemia provoca una nutrita serie di effetti e sintomi, la maggior parte dei quali originata da uno scarso afflusso di glucosio al cervello, che ne riduce le funzioni cognitive (neuroglicopenia): questa diminuzione della funzione cerebrale può andare da un vago senso di malessere al coma e in rari casi alla morte. Una condizione di ipoglicemia può avere origine da molte cause diverse, e può accadere a qualsiasi età.

Si può osservare dopo lunghi periodi di scarsa alimentazione, in caso di abnorme attività della parte endocrina del pancreas, dopo somministrazione di insulina, ecc. Può essere permanente – e allora di solito ben tollerata – oppure accessionale, come nella crisi ipoglicemica e nel coma ipoglicemico (➔ diabete). Le condizioni di i. sono possibili in vari quadri clinici e la sintomatologia è piuttosto variabile. I sintomi dell’i. possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone), che si innescano al diminuire della glicemia, e in quelli prodotti dall’insufficiente apporto di glucosio alle cellule nervose. Si hanno tremito, sudorazione abbondante, pallore, dilatazione delle pupille, tachicardia. Un abbassamento della glicemia modifica in modo netto la risposta mentale, con la comparsa di note d’ansia, inquietudine, irritabilità, incertezza nell’organizzare la sequenza di parole in un discorso, fino a quadri francamente deliranti. Nel persistere della i. si può arrivare ad uno stato non reversibile con modificazione del respiro, shock ed evoluzione comatosa.

Segnali e sintomi di ipoglicemia
I sintomi e gli effetti dell’ipoglicemia possono essere divisi in quelli prodotti dai sistemi di regolazione ormonali (adrenalina e glucagone) che si innescano al diminuire della glicemia, e in quelli neuroglicopenici prodotti dall’insufficiente apporto di glucosio al cervello.

Effetti adrenergici
Nervosismo immotivato;
Palpitazioni e tachicardia inspiegabili;
Pallore e sudore freddo improvvisi;
Pupille dilatate;
Fame;
Giramenti di testa persistenti;
Sincope;
Effetti glucagonici
Fame, borborigmi;
Nausea, vomito, malessere addominale;
Effetti neuroglicopenici
Stato mentale alterato, instabilità;
Disforia aspecifica;
Pessimismo, irritabilità immotivata;
Fatica immotivata, debolezza;
Visione doppia;
Comportamenti automatici;
Difficoltà nel parlare;
Atassia, scoordinazione, a volte scambiate per ubriachezza;
Problemi motori generali o localizzati, paralisi, emiparesi;
Mal di testa;
Shock, coma;
Non tutti i sintomi elencati compaiono in una crisi ipoglicemica, e non c’è un ordine preciso fra di essi. I sintomi di un particolare caso di ipoglicemia dipendono dall’età della vittima e dalla gravità dell’ipoglicemia. Nei bambini, l’ipoglicemia mattutina con chetosi è spesso accompagnata da vomito; nei ragazzi e negli adulti un’ipoglicemia di media gravità può dare sintomi simili a quelli di malattia mentale o di ubriachezza, mentre in persone più anziane i sintomi possono assomigliare a un ictus. Una stessa persona tende a presentare sempre gli stessi sintomi in episodi successivi.

L’ipoglicemia nei neonati può manifestarsi con irritabilità, malessere, spasmi mioclonici, cianosi, sudorazione, stress respiratorio con episodi di apnea, ipotermia, ipotonia muscolare, sonnolenza e rifiuto del cibo. Può rassomigliare a asfissia, ipocalcemia, sepsi o malattie cardiache.

Nei pazienti con diabete insulinodipendente, questo fenomeno è detto ipoglicemia inconsapevole e rappresenta un grave problema clinico quando si tenta un controllo glicemico migliorato. Un altro aspetto di questo fenomeno si ha nella glicogenosi di tipo I, quando l’ipoglicemia cronica prima della diagnosi può essere meglio tollerata dell’ipoglicemia acuta che si ha durante la terapia.

Nella maggioranza dei casi, ipoglicemie tali da causare malori o stati di incoscienza possono essere risolte senza che il cervello subisca danni; casi di morte o di danni neurologici permanenti dovuti ad un singolo episodio di ipoglicemia si sono avuti solo in occasioni di stato di incoscienza molto prolungato e senza soccorsi, impedimenti alla respirazione, ulteriori malattie o incidenza di altre complicazioni. In ogni caso, una grave e prolungata ipoglicemia può a volte portare a danni cerebrali o alla morte.

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