Shiitake

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definizione

Il termine Shiitake (椎茸) significa, in giapponese, «fungo della quercia», da shii, che è il nome comune della Castanopsis Cuspidata, albero simile alla quercia, e take, ossia fungo; corrisponde al Lentinula Edodes, un fungo basidiomicete, di origine asiatica, della famiglia Omphalotaceae: il termine lentinula deriva dal latino léntus tenace, pieghevole, elastico, mentre l’epiteto edodes proviene dal greco ἐδωδή (edodécibo, alimento) e sottolinea la sua commestibilità.

Questo fungo si rivela particolarmente efficace nella modulazione e attivazione delle difese dell’organismo; pur essendo un adattogeno, la sinergizzazione con altri principi attivi, come Maitake, Reishi, Cordyceps Sinensis o altre sostanze per lo stress e ad azione nootropa, ne amplificano gli effetti e l’efficacia: è contenuto nel Glycan Renew, una miscela ottimizzata per accentuare i benefici e la sinergia dei glicani a livello corporeo.

proprietà e indicazioni

Lo shiitake è un fungo dalle svariate proprietà benefiche, molto interessante dal punto di vista nutrizionale: contiene amminoacidi essenziali, micronutrienti quali potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro, rame, zinco e vitamine del gruppo B oltre all’ergosterolo (precursore della vitamina D); il micelio contiene più di 30 enzimi

Numerosi studi hanno dimostrato il ruolo preventivo e ausiliario dello shiitake nei confronti di svariate patologie, tra cui malattie cardiovascolari e diversi tipi di cancro; è dotato di proprietà immunostimolanti ed immunomodulanti: i suoi componenti agiscono riequilibrando e rafforzando l’attività del sistema immunitario. In particolare, dallo shiitake è stato isolato il lentinano, un beta-glucano in grado di sollecitare l’attività dei macrofagi, dei linfociti T e delle cellule Natural Killer, ovvero quei tipi di globuli bianchi deputati a riconoscere e distruggere elementi potenzialmente dannosi per l’organismo; questo processo, associato ad un’aumentata produzione di anticorpi, agisce da barriera contro infezioni sia batteriche che virali e contribuisce a inibire la proliferazione delle cellule cancerose in alcune neoplasie.

azione anticolesterolemica

Il suo utilizzo riduce la presenza del colesterolo nel sangue: la diminuzione sembra legata ad un particolare principio attivo, l’eritadenina; il consumo di questo fungo aiuta anche ad annullare gli effetti del burro, alimento dall’alto contenuto di grassi che produce un significativo aumento del tasso di colesterolo.

proprietà antiossidanti

Lo Shiitake sembra in grado di aumentare la vitalità dell’organismo, agendo sia come un adattogeno, sia per le sue proprietà anti-aging, ottenendo miglioramenti visibili anche a livello cutaneo (miglioramento dell’aspetto della pelle e riduzione delle rughe).

Queste potenzialità sono da ascriversi alle potenti capacità antiossidanti: alcuni dei suoi componenti, come i glucani o i triterpeni, aiutano l’organismo a rallentare il processo d’invecchiamento, riducendo e invertendo il danneggiamento del DNA e lo stress ossidativo delle cellule; nello specifico, sembra che i glicani aiutino l’eliminazione delle tossine a livello cellulare, proteggendo l’organismo da possibili collassi precoci a livello cellulare.

azione antimicrobica

Gli estratti di shiitake sono dotati di effetti prebiotici per la flora del colon, potendo migliorare la flora intestinale e ridurre l’effetto dannoso di sostanze prodotte da batteri patogeni, oltre che ridurre il rischio di carcinoma al colon. Viene impiegato con successo anche per batteri patogeni e comuni, contro la Candida Albicas e nella prevenzione dello Streptococcus Pyogenes, Staphylococcus Aureus e altri patogeni; la sostanza bioattiva identificata, responsabile di questo, è la lenthionina, un composto antifungino e antibatterico non tossico per i tessuti umani, anche se la lentinamicina, i terpenoidi ed i polifenoli ne coadiuvano l’azione.

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