COVID-19
UNA VISIONE UMANISTICA

LA “MEDICINA” DEL TERRENO

Ovviamente la vulnerabilità ad un agente patogeno, qualunque esso sia, dipende dal terreno, cioè dal nostro stato, dal nostro modo di vivere ovvero da quanto stress abbiamo accumulato oppure dal mal-essere che spesso ci accompagna: questo non toglie che, comunque, possiamo migliorare la nostra reattività e “darci una mano” per stare meglio ed affrontare con maggior energia il dis-confort ed il dis-stress, utilizzando l’appropriata integrazione nutrizionale. Non è lo scopo di questo piccolo pamphlet approfondire il trattamento dello stress, ampiamente discusso in altre sedi, o il lavoro che è possibile compiere per “resettare” il nostro sistema somato-emozionale, magari con l’aiuto dei riflessi di Bennett, o normalizzare il sistema cranio-sacrale, elemento fondamentale per affrontare con maggiore equilibrio le sfide che ci sono poste dinanzi anche da un piccolo e “inoffensivo” virus.

«Eppure è strano;
e spesso, per indurci alla rovina
i servi dell’Oscuro dicono la verità,
ci vincono con minuzie innocenti,
per tradirci nel più grave che segue.»
 (“Macbeth” – William Shakespeare)

Ricordiamoci che, come ci ammonisce Macbeth, «le paure reali sono vinte da fantasie paurose»: oggi viviamo in un’era dove la paura della morte è tale che le persone semplicemente “esistono”, in una sorta di delirio allucinatorio paranoide che impedisce loro di vivere ma che, d’altra parte, le rende vulnerabili al morbo, perché attanagliate dal terrore; la paura dell’altro, della vicinanza, della malattia, come ci ricorda Albert Camus nel suo libro “La peste”, ci spinge a credere che

«… ciascuno porta in sé, il morbo, e che nessuno, no,
nessuno al mondo ne è immune.
E che bisogna sorvegliarsi senza tregua per non essere spinti,
in un minuto di distrazione,
a respirare sulla faccia d’un altro e a trasmettergli il contagio.

Il microbo, è cosa naturale.
Il resto, la salute, l’integrità, la purezza, se lei vuole,
sono un effetto della volontà che non si deve mai fermare.»

Nessuno nega la presenza di potenziali pericoli ma oggi, a mio avviso, si rasenta l’ipocondria o meglio ancora la patofobia … in qualità di artigiani della salute, possediamo strumenti efficaci, che la Kinesiopatia®, la Kinesiologia Transazionale® e il Cranio-Sacral Repatterning® ci hanno messo a disposizione per gestire al meglio, ad ogni livello, il disagio e lo squilibrio che contraddistinguono questa virosi: la possibilità di effettuare una valutazione multidimensionale ci offre l’opportunità di proporre un intervento olistico, che possa affiancarsi e complementarsi ad altre “terapie” eventualmente utilizzate; un’integrazione nutrizionale mirata è, ovviamente, uno strumento in più, un atout che possiamo utilizzare anche qualora si renda necessario sostenere “non-in-presenza” il nostro assistito.

SISTEMA IMMUNITARIO
E DISTURBI RESPIRATORI

Le vie aeree, per posizione, caratteristiche e funzione, sono potenzialmente esposte all’aggressione da parte di agenti esterni di varia natura come, ad esempio, gli agenti infettivi che si ritrovano a competere con il microbiota che colonizza l’albero bronchiale già dopo la nascita: i processi infettivi s’instaurano quando si altera l’equilibrio tra gli agenti patogeni esogeni, le popolazioni microbiche endogene e le difese meccaniche od immunitarie presenti nell’apparato respiratorio.

Diversi studi negli ultimi anni hanno individuato uno stretto rapporto tra i processi flogistici e la genesi di diverse malattie: un’infiammazione persistente, anche di minima entità, può creare le condizioni favorenti lo sviluppo di patologie e soprattutto può contribuire al loro mantenimento oppure interferire pesantemente con i processi di “guarigione”; l’insorgenza di alcune malattie può essere ricondotta all’“esaurimento” del potere difensivo del sistema immunitario che può essere provocato, per esempio, dall’esistenza di un’ipersensibilità alimentare o dallo stress cronico.

La presenza di malattie dell’apparato respiratorio dovrebbe sempre far sospettare una debolezza del sistema immunitario, che deve essere considerato un meccanismo di difesa prioritario nel prevenire l’insorgenza di malattie delle vie aeree: quando all’organismo viene offerta l’opportunità di autodifendersi, l’incidenza dei problemi respiratori, anche di tipo virale, diminuisce significativamente.

Costantemente impegnato su altri fronti, come ad esempio quello intestinale, il sistema immunitario con la sua azione difensiva, perde la capacità di reagire correttamente nei settori in cui è richiesta la sua azione: anche se non sempre è possibile eliminare completamente un fenomeno infiammatorio cronico, è fondamentale rendersi conto che siamo in grado di influenzarlo, modularlo, modificarlo e ridurlo, ovvero abbiamo l’abilità di trovare soluzioni agendo sui co-fattori eziologici, sulle spine irritative o sugli agenti causali che lo alimentano, “semplicemente” riattivando la grande capacità di adattamento che è propria di ogni essere vivente, la cosiddetta «vis medicatrix naturæ».

EQUILIBRIO INTESTINALE
E SISTEMA IMMUNITARIO

Innumerevoli ricerche hanno rivelato un numero sempre maggiore d’interazioni fra nutrizione, sistema immunitario e l’insorgenza di infezioni: le carenze nutrizionali specifiche o la cattiva alimentazione sono responsabili non solo della compromissione del sistema immunitario, ma anche dell’alterazione dei meccanismi di regolazione e di risposta alle infezioni.

L’alimentazione può divenire un fattore predominante nella gestione della “competenza immunitaria” e giocare un ruolo determinante nella genesi delle malattie infettive; ovviamente, per favorire il raggiungimento di uno stato di ben-essere, non devono essere sottovalutati altri fattori importanti, in grado di ridurre la risposta immunitaria, come lo stress mentale, fisico o emozionale, le deficienze nutrizionali specifiche, l’eccessivo utilizzo di sostanze capaci di modificare le naturali risposte corporee o di “intolleranze alimentari” (“allergie non allergiche”).

Occorre porre l’accento sul fatto che solo l’esistenza di un microbiota intestinale sano può salvaguardare l’efficacia del nostro sistema immunitario, mentre un suo deficit è, spesso, causa della comparsa di dis-funzioni dell’organismo che non fanno altro che aggravare i sintomi gastrointestinali o sistemici; alla presenza di una continua e persistente alterazione immunitaria ed al perpetuarsi di uno stato infiammatorio, si possono generare manifestazioni patologiche a livello dell’apparato respiratorio ed, in particolare, delle vie aeree superiori.

POSTURA E RESPIRAZIONE

Gli squilibri posturali devono essere un elemento da valutare sistematicamente, nella genesi delle problematiche respiratorie; un pieno utilizzo dei polmoni, permettendo l’aumento della quantità d’aria inspirata (con un conseguente maggiore afflusso di ossigeno a tutti i tessuti), la completa espansione dei polmoni (per evitare il formarsi di zone poco ventilate), il riassorbimento di eventuali versamenti, è in grado di favorire l’allentamento delle tensioni somato-emotive, contribuendo, con l’incremento dell’afflusso sanguineo al cervello, ad una maggiore capacità reattiva dell’intero organismo.

La riequilibrazione funzionale dei muscoli respiratori permette di ridurre lo stress respiratorio, di facilitare la rimozione di catarro dai bronchi, di riacquistare la giusta frequenza respiratoria e di riabituare le persone ad utilizzare il muscolo diaframma a “lavorare” correttamente, evitando il sovraccarico dei muscoli respiratori secondari che, frequentemente, hanno un impatto negativo sul collo.

Inoltre è bene ricordare che la liberazione delle restrizioni a livello dell’inlet toracico o delle limitazioni al movimento delle clavicole, oltre agli altri indubbi benefici posturali ed energetici, è fondamentale per favorire le dinamiche respiratorie, così come la presenza di compressioni dell’area cranica, faults a livello delle suture del neuro-cranio, restrizioni dello splancno-cranio, disturbi dell’orecchio possono essere elementi da non sottovalutare nell’affrontare le problematiche delle vie aeree superiori.

COVID-19 ED INTEGRAZIONE ALIMENTARE

La domanda che ci si potrebbe porre è:
«un integratore alimentare ha la capacità di “curare” un malato di COVID-19?».

Ovviamente la risposta non può che essere negativa, non perché i principi attivi contenuti in questi complementi terapeutici siano inutili o inefficaci, ma semplicemente perché, almeno nei soggetti con gravi sintomi, già l’ospedalizzazione ed il trattamento con i farmaci spesso si rivelano fallimentari … per non parlare del fatto che “curare” i malati di questo tipo di patologie non rientra fra i nostri compiti.

Se parliamo di prevenzione, di aiuto ai portatori sani (cioè a quelli che sono chiamati “positivi”) o di supporto nel processo di guarigione dei soggetti paucisintomatici, allora non solo questo tipo di intervento rientra pienamente nelle nostre competenze, ma ci possiamo avvalere di sostanze nutritive che possono migliorare significativamente non solo i sintomi, ma l’energia vitale e la forza di auto-guarigione presente in ognuno di noi.

Nella farmacopea tradizionale, sia essa occidentale (europea o americana) od orientale, esistono erbe che hanno dimostrato, nei secoli, indubbie capacità di stimolare il sistema immunitario, di favorire il buon funzionamento dei differenti sistemi corporei, di svolgere attività antivirali o antimicrobiche, di incrementare la forza vitale e l’energia dell’organismo: negli ultimi decenni, la cosiddetta “ricerca scientifica” non ha fatto altro che confermare ciò che la “saggezza popolare” spesso già conosceva, offrendo un supporto alle nostre conoscenze.

L’azione antiossidante di molte di queste sostanze, la loro abilità nel proteggere le cellule dagli insulti esogeni o endogeni, di evitare la cosiddetta perossidazione delle membrane cellulari oppure di detossificare le vie metaboliche è un mezzo “terapeutico” da non sottostimare: gli effetti positivi per l’organismo, nel medio e lungo periodo, sono tali da essere considerati un elemento chiave per “rafforzare” la stamina individuale, rendendo l’organismo più resiliente al mal-essere ed incrementando la capienza individuale, cioè la capacità di tollerare le offese che il nostro corpo può subire.

Vitamine e sali minerali, spesso misconosciuti o bistrattati se non osteggiati dalla farmacopea ufficiale, da sempre sono sostanze che, come agenti coadiuvanti, hanno aiutato l’artigiano della salute nel suo lavoro di riequilibrazione della persona: i “supplementi alimentari”, quando utilizzati opportunamente e con competenza, sono un “viatico” nel percorso verso il ben-essere.

In particolare, parlando di COVID-19, nonostante che in Italia si sia negata la sua efficacia, esistono molti studi che confermano una relazione fra la carenza di vitamina D e l’incidenza della malattia: anche se la maggioranza dei soggetti con gravi manifestazioni associate alla virosi sono persone anziane in cui sono presenti quadri di insufficienza di questa vitamina, alcuni studi correlano la sua mancanza con una maggior predisposizione ad “ammalarsi”.

Anche se non è stata approfondita la relazione fra la saturazione delle vie di disintossicazione dell’organismo e l’insorgenza del COVID-19, sappiamo che la presenza di omocisteina nell’organismo non solo riduce la capacità del sistema immunitario di svolgere compiutamente il suo lavoro, svolgendo un ruolo di sostanza pro-infiammatoria, ma predispone alla virosi.