sulforafano

« all'indice del glossario

definizione

Composto solforato, appartenente al gruppo degli isotiocianati, presente in diverse specie vegetali, quali broccoli, cavoli e cavolini di Bruxelles ed altri membri della famiglia delle Cruciferæ: in natura lo si ritrova come sulforafanina, un glucosinolato, da cui viene liberato quando entra entra in contatto con l’enzima mirosinasi, sotto forma di glucorafanina, ovvero nelle sua forma glicosilata (cioè legata ad una molecola di uno zucchero) che rappresenta una forma di stoccaggio biologico di sulforafano, oppure come sulforafano libero.

importanza nutrizionale del sulforafano

La sua azione sembra esplicarsi su differenti sistemi organici: innanzitutto previene e combatte le malattie cardiovascolari, riducendo i livelli pressori (anti-ipertensivo), l’indurimento delle arterie (aterosclerosi) e l’ossidazione delle cellule causata dall’ischemia cerebrale o i danni subiti dal cuore a seguito di attacco cardiaco; sembra dotato di proprietà antitrombotiche ed inibisce l’aggregazione piastrinica riducendo la formazione di coaguli di sangue

Il sulforafano è in grado di controllare il metabolismo del glucosio: la sua assunzione induce una diminuzione dei livelli di glucosio nel sangue: in particolare negli obesi si rivela molto efficace in tal senso, riducendo sia la glicemia, sia la concentrazione di emoglobina glicata; parte della sua azione è riconducibile alla capacità di inibire il rilascio di glucosio dalle cellule epatiche e ridurre la gluconeogenesi. Essendo in grado di incrementare e di ridurre l’accumulo di trigliceridi nelle cellule adipose, stimolando la perdita di grasso, può essere considerato un valido coadiuvante per il trattamento delle non solo delle dis-glicemie e delle dislipemie, ma come potenziale supporto anti-obesità. Con la sua somministrazione sono stati notati numerosi effetti come: riduzione del peso, diminuzione dei livelli di leptina e insulina, miglioramenti nell’insulino-resistenza e della tolleranza al glucosio; ha un’azione migliorante sull’indice glicemico ed aiuta a prevenire le complicazioni legate al diabete.

Il sulforafano è in grado di prevenire la generazione di R.O.T.S. e dell’ossido nitrico (NO), riducendo l’azione pro-infiammatoria dei radicali liberi, sia attraverso l’induzione dell’espressione degli enzimi di fase II, sia attraverso la diminuzione del rilascio di TNF-α e della produzione di PGE2, mediatori dell’infiammazione: favorisce la disintossicazione, perché è un potente antiossidante indiretto, aumentando la capacità antiossidante delle cellule; i suoi composti sulforafano-cisteina e sulforafano-acetil-cisteina sono in grado di svolgere una potente azione antitumorale ed anti-tossinica, oltre che essere di effetti anti-aging. Migliora le funzioni del fegato supportando i meccanismi di detossicazione.; alcuni studi evidenziano il fatto che il sulforafano potenzia l’effetto dei medicinali utilizzati nella lotta contro al cancro, limitandone la tossicità per l’organismo.

Protegge il cervello e ripristina le funzioni cognitive, incoraggiando la formazione di nuovi neuroni e sinapsi e aiuta anche a ripristinare la memoria: nel morbo di Parkinson e Alzheimer si è rivelato efficace nel miglioramento dei sintomi e nel ridurre la perdita di neuroni causata dalle patologie.

Possiede la capacità di contrastare fortemente la crescita di alcuni batteri, come l’Helicobacter Pylori responsabile di ulcere gastriche e di neutralizzare il danno tissutale alle pareti gastriche.

Combatte l’infiammazione riducendo la risposta autoimmune e sembra in grado di svolgere un’azione antidolorifica attivando i recettori oppioidi; promuove la formazione ossea e ne aumenta il volume, migliora le artriti, le osteoartriti e le artriti reumatoidi diminuendo il processo infiammatorio. Sembra essere in grado di prevenire i danni muscolari dopo l’attività fisica, agendo come antiossidante nei muscoli di avere un’azione protettiva sui tessuti connettivali e nei confronti dei cheloidi, inibendone la crescita.

« all'indice del glossario