neurotrasmettitore

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definizione

Mediatori chimici (messaggeri chimici endogeni) deputati alla trasmissione di informazioni fra i neuroni presenti a livello del sistema nervoso (neuromediatori deputati alla comunicazione inter-neuronale) oppure da un neurone ad un effettore muscolare o ghiandolare: solitamente sono molecole semplici come le monoammine, quali l’acetilcolina, l’istamina, la noradrenalina, la dopamina oppure la serotonina, la melatonina o l’istamina; altre volte sono amminoacidi singoli, come il glutammato (acido glutammico), l’aspartato (acido aspartico), l’acido γ-amminobutirrico (GABA) e la glicina, oppure essere polipeptidi (neuropeptidi) a corta catena (in genere comprendono dai 3 ai 36 amminoacidi). I differenti gruppi di neurotrasmettitori presentano anche modalità di sintesi e rilascio differenti.

meccanismo d’azione dei neurotrasmettitori

All’interno dei neuroni, i neurotrasmettitori sono contenuti nelle vescicole sinaptiche addensate alle estremità distali dell’assone, in prossimità delle aree in cui entra in rapporto sinaptico con altri neuroni; quando la cellula nervosa viene raggiunta da uno stimolo sufficiente (stimolo sopraliminare) a innescare la trasmissione delle informazioni, le vescicole sinaptiche si fondono con la membrana pre-sinaptica del neurone, riversando il proprio contenuto nello spazio sinaptico (esocitosi): i neurotrasmettitori, rilasciati nella fessura inter-sinaptica, si legano a recettori o a canali ionici localizzati sulla membrana post-sinaptica innescando una risposta eccitatoria o inibitoria nel neurone post-sinaptico.

In base al tipo di risposta prodotta, i neurotrasmettitori possono possedere un’azione eccitatoria o inibitoria (neurotrasmettitori soppressori), cioè possono rispettivamente promuovere la creazione di un impulso nervoso nel neurone ricevente o inibirne l’impulso: fra i neurotrasmettitori inibitori, i più noti sono l’acido γ-amminobutirrico (GABA) e la glicina, mentre il glutammato rappresenta il più importante neurotrasmettitore eccitatorio del cervello.

Molti neurotrasmettitori vengono rimossi dallo spazio tra le sinapsi da specifiche proteine che risiedono nelle membrane dei neuroni e delle cellule della glia, grazie alla ricaptazione (reuptake): in assenza di questo meccanismo potrebbero continuare a stimolare (o deprimere) il neurone post-sinaptico; altri neurotrasmettitori vengono rimossi dallo spazio inter-sinaptico ad opera di enzimi specifici, come, ad esempio, a livello delle sinapsi colinergiche in cui l’enzima acetilcolinesterasi distrugge l’acetilcolina.

Farmaci, droghe ed altre sostanze possono interferire con il funzionamento dei neurotrasmettitori; molte sostanze stimolanti e anti-depressive alterano la trasmissione dei neurotrasmettitori della famiglia delle catecolamine come dopamina, norepinefrina ed epinefrina, chiamati nel complesso catecolamine: ad esempio la cocaina blocca la ricattura della dopamina, consentendole di rimanere più a lungo nello spazio inter-sinaptico, alterando i circuiti dopaminergici del nucleus accumbens, una regione del cervello che è coinvolta nella spinta motivazionale e nel rafforzamento emozionale.

Invece, la reserpina, che è stata impiegata dapprima come agente anti-ipertensivo e successivamente come antipsicotico nel trattamento della schizofrenia, causando una deplezione di neurotrasmettitori mediante la rottura delle vescicole sinaptiche e la degradazione da parte delle mono-ammino ossidasi (MAO-A e MAO-B); l’AMPT impedisce la conversione della tirosina in L-DOPA ed il deprenile inibisce l’azione della monoammina ossidasi B, aumentando il livello della dopamina tra le sinapsi.

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