curcuminoidi

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definizione

Estratta dalla Curcuma Longa, chiamata anche curcumina o tumerica (dall’inglese “turmeric”), rappresenta il principale costituente bioattivo della curcuma che costituisce il pigmento vegetale di colore giallo-arancio acceso: in realtà sarebbe più opportuno parlare di curcuminoidi in quanto, nel rizoma della pianta, è presente una miscela di elementi contenente vari principi attivi (ed i loro metaboliti) quali la curcumina, la dimetossi-curcumina e la bis-dimetossi-curcumina; nella farmacopea si utilizza la definizione curcuminoidi anche in riferimento a sostanza analoghe o ai derivati dei composti chimici componenti il pigmento.

La curcumina ha un lungo percorso storico come colorante naturale ma il suo studio chimico è iniziato all’inizio del XIX secolo: isolata isolata nel 1815 e cristallizzata nel 1870 per lungo tempo venne considerata una singola sostanza anziché una miscela di sostanze congeneri; fu il chimico italiano Tito Pavolini ad introdurre il termine curcuminoidi per definire tale miscela di principi attivi, nel corso dei suoi studi, nel 1950, per sintetizzare la curcumina. Il termine «curcuminoids» è utilizzato dalla farmacopea USA per indicare un integratore alimentare contenente non meno del 95% dei curcuminoidi estratti dal rizoma della Curcuma longa.

Dal rizoma giallo della Curcuma Longa, una volta bollito ed essiccato al sole, si ottiene la polvere di curcuma (polvere giallo-arancio), una spezia molto usata nella gastronomia indiana e asiatica in generale, contenente curcumina, un curcuminoide, che ha un sapore terroso, amaro, piccante ed estremamente volatile, mentre il colore si conserva nel tempo; la curcuma è anche, come lo zafferano, un colorante alimentare: tra gli additivi alimentari codificati dall’Unione europea, la curcumina, per una serie di circostanze, occupa il primo posto con il codice identificativo “E100”.

curcuminoidi e salute

Da un punto di vista farmacologico, i curcuminoidi sono sostanze normalmente insolubili in acqua e poco solubili nei lipidi, utilizzati prevalentemente per la loro azione antiossidante e per quella anti-infiammatoria, mostrando un particolare trofismo per le giunture e le articolazioni (patologie osteo-articolari); molte ricerche hanno rilevato l’attività di radical-scavenger dei curcuminoidi e la loro capacità di agire sullo stress ossidativo, anche se sono portati all’auto-ossidazione. Sono considerati curcuminoidi anche complessi come le cassumunine e cassumunarine.

Per quanto ci siano ancora opinioni controverse, la medicina popolare ed in particolare quella ayurvedica hanno riconosciuto alla curcumina (ed ai curcuminoidi) proprietà benefiche per l’organismo, ravvisando in questa spezia un potenziale alleato per la salute e il benessere dell’organismo; le sue principali azioni sono:

antiossidanti – azione protettiva nei confronti dei radicali liberi responsabili dei processi di senescenza ed inflammaging;

→ antinfiammatorie ed antidolorifiche – la spezia possiede un effetto antiflogistico che si manifesta in particolare a livello del sistema osteo-arto-miologico, agendo non solo sulle fasi acute, ma intervenendo anche nei processi flogistici cronici, come l’artrite reumatoide, e nelle malattie degenerative croniche: le proprietà antinfiammatorie sono conferite dalla capacità di inibire gli enzimi ciclossigenasi e lipossigenasi, riducendo la sintesi dei mediatori chimici responsabili dei processi infiammatori e delle prostaglandine e prostacicline pro-infiammatorie;

→ immunologiche – grazie alla sua attività immunostimolante, incrementando la risposta immunitaria, coadiuva la risposta organica nei confronti delle infezioni microbiche e virali;

→ depurative – è dotata di un’azione detossificante dalle tossine attivando i processi il metabolici della cellula epatica e dell’intestino: viene utilizzata nelle epatopatie croniche;

→ antitumorali – alcuni studi riconoscono alla curcumina la capacità di inibire alcune funzioni di alcune tipologia cellule tumorali, danneggiandone la proliferazione;

→ digestive – dotata di attività eupeptiche, colagoghe e coleretiche aiuta contro difficoltà digestive e nel complesso riequilibra l’apparato digerente da disturbi gastrici e intestinali proteggendo le pareti dello stomaco: le indicazioni comuni all’impiego di estratti di curcuma sono rappresentate da dispepsia funzionale, calcolosi della colecisti, dispepsia biliare.

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