cachessia

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definizione

Dimagrimento patologico, causato da malattie croniche debilitanti e consuntive o dalla senilità: è uno stato morboso caratterizzato da estrema magrezza, riduzione delle masse muscolari e assottigliamento della cute; dal greco καχεξία, composto di κακὸς (→ cattivo) e ἕξις (→ costituzione, condizione), talvolta utilizzato come sinonimo di marasma. In realtà nell’uso comune il termine viene utilizzato anche in quei casi di grave deperimento organico dove un’appropriato intervento terapeutico può interrompere e talvolta parzialmente invertire il dimagramento patologico.

La cachessia è uno stato di profondo deperimento generale, caratterizzato da prostrazione, rallentamento delle capacità psichiche, obnubilamento del sensorio, perdita di appetito e riduzione delle masse adipose e muscolari (bilancio azotato negativo); può essere considerata una sindrome da deperimento, caratterizzata da perdita di peso, atrofia muscolare (la sarcopenia può essere considerato un sintomo patognomonico), stanchezza, debolezza e significativa perdita di appetito che non ha cause anoressiche.

La definizione formale della cachessia è una perdita di massa corporea che non può essere invertita con il nutrimento: anche se l’individuo che ne soffre assumesse più calorie, la massa corporea magra verrebbe comunque persa, il che sta ad indicare la presenza di una patologia primaria; la cachessia indebolisce fisicamente i pazienti ad uno stato di immobilità derivante dalla perdita di appetito, dall’astenia e dall’anemia e la risposta al trattamento standard è generalmente deludente.

Il deperimento dell’organismo si accompagna quindi a edemi causati dall’ipoproteinemia ed altre alterazioni dell’equilibrio idroelettrolitico, astenia, dispnea, anoressia, febbre, alterazioni del sensorio e agitazione psicomotoria: si tratta di una condizione grave e coloro che la sperimentano vedono aumentare drammaticamente la propria probabilità di morte per la malattia di base.

Anche se il meccanismo esatto che porta alla cachessia è poco conosciuto, risultano coinvolte le citochine infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale-alfa (soprannominato cachessina), l’interferone gamma e l’interleuchina 6: qualora la cachessia sia causata da cancro, sembrano coinvolti fattori proteolitici secreti dal tumore; sindromi correlate includono kwashiorkor e marasma, anche se queste non sempre hanno una malattia causale sottostante e sono più spesso sintomi di una grave malnutrizione. Coloro che soffrono di disturbi alimentari, come l’anoressia nervosa, sembrano avere livelli plasmatici elevati di grelina: livelli di grelina sono riscontrabili anche nei pazienti con cachessia indotta da un tumore.

La cachessia può essere un segno di varie patologie sottostanti; quando un paziente si presenta con questa condizione, occorre prendere in considerazione la possibilità della presenza di un tumore, di una acidosi metabolica (diminuzione della sintesi proteica e aumento del catabolismo proteico), di alcune malattie infettive (ad esempio, la tubercolosi e l’AIDS), la pancreatite cronica e alcune malattie autoimmuni o una dipendenza da anfetamine. La cachessia si verifica nei pazienti con tumore, AIDS, nello stadio avanzato della malattia di Alzheimer, nella bronco-pneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), nella sclerosi multipla, nell’insufficienza cardiaca, nella tubercolosi, nella polineuropatia amiloide familiare, nell’avvelenamento da gadolinio, nell’avvelenamento da mercurio (acrodinia) e nella carenza ormonale. Esiste anche una cachessia causata da gravi patologie del sistema endocrino come nell’iposecrezione patologia degli ormoni ipofisari (cachessia pituitaria).

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