lipasi

« all'indice del glossario

definizione

Gruppo di enzimi idrosolubili, appartenenti alle idrolasi (esterasi), che catalizzano la digestione dei lipidi (grassi neutri), scindendo il legame estereo che lega i gruppi ossidrili del glicerolo agli acidi grassi a lunga catena (lipolisi); la scissione dei grassi neutri in glicerolo e acidi grassi avviene l’idrolasi del legame estere, con al liberazione di tre radicali acidi del trigliceride; il processo di distacco dal glicerolo dei tre acidi grassi non avviene simultaneamente, ma successivamente, dando origine a mono- e digliceridi. Alcune lipasi agiscono a livello extracellulare, altre sono confinate all’interno della cellula: le principali lipasi sono quelle presenti nel tratto digestivo, mentre altre lipasi vengono prodotte dal fegato, dall’endotelio vasale e all’interno delle cellule, come le lipasi lisosomiali e quelle ormono-dipendenti.

Il termine deriva dal greco λίπος (lípos → adipe, grasso) col suffisso –asi usato in chimica biologica per formare le denominazioni degli enzimi

lipasi digestive

Le lipasi presenti nel tratto digestivo, al contrario delle amilasi, che nel tratto superiore del tubo digerente vengono secrete soltanto dalle ghiandole salivari, sono rilasciate sia nel cavo orale sia nel tratto gastrico sia in quello duodenale ove vengono rilasciate, tramite il dotto di Wirsung (a livello della papilla di Vater), da parte del pancreas.

La lipasi linguale, secreta nella regione posteriore della lingua, è attiva in un ampio spettro di pH (2-6) e può quindi proseguire la sua attività anche nel pH acido dello stomaco (al contrario della ptialina che opera preferenzialmente a pH compresi tra 6.7 e 7); anche la lipasi gastrica e la  lipasi pancreatica sono acido-resistenti e possono intervenire nella digestione dei trigliceridi assunti con gli alimenti.

Le lipasi linguali e le lipasi gastriche attaccano i trigliceridi, che rappresentano circa il 90-98% dei lipidi alimentari, idrolizzano il legame esterico degli acidi grassi producendo, quindi, di-acil-gliceroli (glicerolo esterificato con 2 acidi grassi) ed acidi grassi liberi: nelle due o tre ore in cui il cibo permane nello stomaco, le lipasi orali e le lipasi gastriche sono in grado di scindere circa il 30% dei lipidi alimentari.

La più importante fonte di lipasi rimane comunque quella pancreatica: i prodotti finali derivanti dall’azione della lipasi pancreatica sono i monogliceridi (2-acil-gliceroli) e gli acidi grassi liberi; al contrario della lipasi salivare, che stacca un solo acido grasso, infatti, la lipasi pancreatica può staccare entrambi gli acidi grassi dagli ossidrili primari (carbonio 1 e 3) del glicerolo. Il 2-acil-glicerolo, così ottenuto, isomerizza spontaneamente nella forma alfa (3-acil-glicerolo) e può quindi essere nuovamente attaccato da una lipasi che lo scinde in glicerolo più un acido grasso libero. L’attività delle lipasi pancreatiche è coadiuvata dagli enzimi colipasi secreti dal pancreas, che ne favoriscono l’adesione alle goccioline di grassi; affinché avvenga una digestione ottimale dei grassi, è necessario l’intervento della bile prodotta dal fegato, che, in sinergia con i movimenti peristaltici, all’emulsione dei grassi, scindendo gli aggregati lipidici in goccioline finissime e facilmente aggredibili dalle lipasi: quella che avviene nell’intestino tenue è una tappa fondamentale nel processo digestivo dei grassi, poiché soltanto i monogliceridi e gli acidi grassi liberi possono essere assorbiti dalla mucosa intestinale. Oltre alla lipasi, il pancreas produce anche una fosfolipasi (detta fosfolipasi A2) ed una carbossilesterasi: la prima rimuove preferenzialmente l’acido grasso in posizione due dei fosfolipidi, producendo acidi grassi liberi e lisofosfolipidi, mentre la carbossilesterasi scinde gli esteri del colesterolo, delle vitamine liposolubili, i trigliceridi, i digliceridi ed i monogliceridi.

In assenza o in carenza di lipasi, l’assorbimento dei grassi non avviene in maniera corretta e una parte dei lipidi alimentari passa nelle feci provocando steatorrea, una abbondante emissione di escrementi pastosi, di aspetto lucido e brillante: si può avere steatorrea anche in presenza di affezioni epatiche o ampie resezioni intestinali.

lipasi extra-digestive

La lipasi lipoproteica è contenuta nelle cellule endoteliali dei capillari: viene riversata nel sangue, dove idrolizza i trigliceridi veicolati dai chilomicroni e dalle lipoproteine VLDL.

La lipasi ormone-dipendente è una lipasi intracellulare che si trova negli adipociti e che interviene nella demolizione dei trigliceridi depositati nel tessuto adiposo, liberando gli acidi grassi; è stimolata da glucagone, catecolammine e ACTH, inibita dall’insulina.

La lipasi lisosomiale è una lipasi intracellulare che idrolizza i trigliceridi inglobati per fagocitosi dalle cellule.

« all'indice del glossario