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definizione

Detta anche troposmia (dal greco τροπή → mutazione), è una forma di disosmia, ovvero una alterazione del senso dell’olfatto che comporta un fraintendimento nel riconoscimento olfattorio: un odore è percepito erroneamente o scambiato per un altro, cioè il cervello non è in grado di identificare correttamente l’odore naturale o intrinseco di qualcosa, ingenerando false percezioni odorose; dal greco παρά- (pará- → deviazione, alterazione) e ὀσμή (-osmḗ → odore, profumo, odorato, sensibilità olfattiva).

Può essere di carattere allucinatorio (osmeni), se si manifesta in assenza di qualunque eccitazione neuro-sensoriale odorosa (fantosmie) ed è tipica degli individui con disturbi neuropsichici, come l’isteria e di alcune forme di epilessia (crisi uncinate); in altri casi possono essere percepiti come forti o sgradevoli profumi normalmente gradevoli (cacosmia), o, all’opposto, la percezione di puzzo o fetore, come se fosse un profumo gradevole (euosmia).